top of page

Newsletter: 5 consigli per renderle più efficaci.

  • marketinguno2021
  • 21 mag 2021
  • Tempo di lettura: 3 min


In un epoca in cui chiunque possiede una newsletter come possiamo far si che la nostra risalti, crei curiosità, generi un interesse che porti ad un approfondimento?


1) Ogni quanto devo mandare una newsletter?

Questa è forse la prima domanda che tutti noi dovremmo porci quando decidiamo di dare il via ad una azione di questo tipo, ma spesso le aziende cercano di compensare l’inefficacia delle proprie newsletter attraverso la frequenza, ma è questo il modo giusto?

Ovviamente no, spesso può farci apparire come scocciatori o peggio ancora come aziende che vista la scarsa visibilità e lo scarso interesse nei loro confronti hanno bisogno di ricordarci costantemente della loro presenza.

In parole povere: programmate le pubblicazioni in modo che non siano troppo vicine tra loro cosi da non far scemare l'interesse e rendere inutile il contenuto.


2) Quanto deve essere lunga?

Come per il primo punto "tanto" non vuol dire meglio, il compito di una newsletter è quello di invogliare i lettori a interessarsi alla nostra azienda ai nostri servizi o al settore in cui operiamo.

Il nostro contenuto deve essere quindi interessante e intuitivo, ma non esaustivo, bisogna lasciare al fruitore la curiosità di cercare ulteriori informazioni o meglio ancora di contattarci per riceverne. Non scriviamo un papiro quindi, ma pochi e semplici paragrafi che invitano all’approfondimento.


3) Call to action.

Un modo per rendere interessante una newsletter è invitare il lettore a compiere delle azioni come: l’apertura di un link che porta ad un video, uno sconto per chi conferma il proprio ordine di X entro il xx/xx/xxxx o la compilazione di un questionario per una analisi di mercato con la promessa di ricevere in cambio tali dati una volta ultimata.

Dobbiamo quindi trasmettere il valore dei benefici legati alla lettura e al coinvolgimento nella nostra newsletter.


4) Su cosa dobbiamo concentrarci maggiormente?

Abbiamo parlato della lunghezza del testo, e dei suoi contenuti, ma spesso il motivo per il quale le newsletter vengono cestinate senza possibilità di appello è il titolo, rischiamo di aver lavorato nella creazione di una grafica accattivante e di contenuti interessanti per poi far eliminare la nostra mail ancora prima che venga aperta.

Cosa possiamo fare per capire se il titolo richiama l’attenzione quanto serve?

Nulla di più semplice, sicuramente il primo passo è chiedere un parere esterno sul nostro operato, chiedendo se la nostra newsletter verrebbe aperta o ignorata, ma ricordatevi di fare sempre una prova e di mandare a voi stessi la email in modo da vedere come visualizzate titolo, testo e impaginazione.


5) Font e grafica.

Il font e la grafica sono una parte essenziale della nostra newsletter, li notiamo ancora prima di leggere la prima riga, ma soprattutto ci trasmettono un valore quasi inconscio che ci porta a giudicare il testo di primissima battuta.

Ci sono mille font, dai più giocosi ai più professionali e formali, ma l'importante è scegliere quello che più ci comunica, quello che più trasmette cosa facciamo, non dobbiamo obbligatoriamente tenere lo stesso font dal sito internet alle comunicazioni, basta però che non ci discostiamo da quella che è la natura nostra o della nostra azienda.

Come per il font anche la grafica deve viaggiare parallelamente in modo da accompagnare il lettore nella comprensione e rendere più potabile il nostro testo, cerchiamo quindi di non allontanarci troppo da quelli che sono i colori, le forme e il mood della nostra azienda in modo da non confondere il fruitore della nostra mail.


Questi erano secondo me i punti più importanti e alcuni fin troppo trascurati quando si scrive una newsletter, spero di esservi stato utile e auguro a tutti un buon lavoro.


 
 
 

Commenti


Ti è servito l'articolo?
Invia recensioneScarsoGiustoBuonoMolto buonoEccellenteInvia recensione

Post recenti

bottom of page